Sabato ho visitato la 56° Biennale d'Arte di Venezia.
Tornare ogni volta è una grande emozione, anche se sono luoghi che ho la fortuna di vedere spesso.
Non ho potuto mancare a questo appuntamento.
La giornata era soleggiata ed ero in buona compagnia.
Inoltrarsi tra i numerosi padiglioni è eccitante, osservare le opere, le installazioni, comentarle, condividere gli sguardi delle persone che conosci e coloro che non ha mai precedentemente incontrato ... è stupendo !
L'Arte è Arte e l'Arte contemporanea è coinvolgimento, nelle provocazioni, nelle denunce, nei materiali; vuole toccarci a tutti i costi, nella nostra sensibilità e con la maestria degli artisti ci cattura, provocando il ragionamento che va al di la della supposizione.
Questa esposizione è un vortice di sensazioni e come in tutte le esposizioni d' arte c'è sempre un qulacosa che coinvolge di più , questo mio pensiero si rivolge a " The key in the hand "esposione dell'artista Giapponese Chiharu Shiota che con la sua sensibilità ci ha portato in un mare rosso dove gli oggetti dell'installazione sono due barche e 180.000 chiavi. Le barche sono mani che catturano una pioggia di ricordi, opportunità e speranza.
Sembrano galleggiare in un enorme mare di memoria umana globale ed individuale, le chiavi sono persone con testa e corpo, ogni chaive ha una storia ed ogni storia è collegata una ad una da un filo rosso. Il rosso è il colore dominante, rappresenta il sangue, penso voglia significare il fattore di uguaglianza dell'umanità.
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